Musei Civici - Galleria Parmeggiani
Servizi igienici
Biblioteca
Sala per attività didattiche
Sala proiezione-conferenze
Punto informazioni
Dipinti
Armi e armature
Oreficerie
Tessuti
Costumi
Abiti
Hayward J.F., Blair C., Campbell M., Oreficerie della Galleria Parmiggiani
Perez Sanchez A.E., I dipinti spagnoli della Galleria Parmiggiani, Casalecchio di Reno (BO), Grafis edizioni, 1988.
Ambrosetti G., Farioli E., Guida introduttiva alla Civica Galleria Anna e Luigi Parmeggiani. Raccolte Ignacio Leon y Escosura, Cesare Detti, Louis Marcy, Luigi Parmeggiani, Reggio Emilia, 1988.
Cuoghi Costantini M., Tessuti e costumi della Galleria Parmiggiani, Bologna, Grafis edizioni, 1984.
Boccia L., Armi antiche delle raccolte civiche reggiane, Reggio Emilia, 1984.
Musei Civici: Galleria Parmeggiani, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 93.Blair C., Campbell M., Louis Marcy: oggetti d'arte della Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia, Torino, Allemandi, 2008.
Farioli E., Reggio Emilia: la Galleria Anna e Luigi Parmeggiani, in Atti del convengo: Case e museo e allestimenti d'epoca: interventi e recupero museografico a confronto, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2003.
Farioli E., La Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia: guida alla collezione, Reggio Emilia, Musei Civici, 2002.
Cuoghi Costantini M., Civica Galleria “Anna e Luigi Parmeggiani”, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, pp. 53-54, n. 17.
Cuoghi Costantini M., Tessuti e costumi della Galleria Parmeggiani, Bologna, 1994.
Perez A., I dipinti spagnoli, Casalecchio di Reno, Grafis, 1988.
Ambrosetti G., Farioli E., Guida introduttiva alla Civica Galleria Anna e Luigi Parmeggiani. Raccolte Ignacio Leon y Escosura, Cesare Detti, Louis Marcy, Luigi Parmeggiani, Reggio Emilia, Municipio di Reggio Emilia, 1988.
Reggio Emilia (RE)
Museo accreditato al Sistema Museale Nazionale
Arti applicate
Arte medievale (XI-XV secolo)
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Casa-museo/dimora storica
L’aspetto gotico del palazzo nasconde però un falso storico, come molti dei manufatti contenuti nella casa: il fabbricato risale infatti agli anni Venti del Novecento e fu progettato dall’ingegnere reggiano Ascanio Ferrari che, assecondando le intenzioni del committente, concepì una casa museo sul modello delle collezioni private europee di fine Ottocento.
Luigi Parmeggiani, anarchico, antiquario e mercante di falsi era rientrato a Reggio Emilia nel 1924, dopo trascorsi non proprio esemplari tra Londra e Parigi. La sua intenzione era quella di lasciare un segno nella sua città, un monumento a futura memoria: da qui l’idea di costituire una galleria d’arte che ospitasse tre diverse collezioni: i dipinti, i mobili e i tessuti di Ignacio Leòn y Escosura, le armi e le oreficerie provenienti dalla bottega parigina Marcy e la produzione pittorica di Cesare Augusto Detti.
Tutti questi beni rappresentavano l’eredità di Anne Detti, sposata da Parmeggiani nel 1920, figlia del pittore spoletino Cesare Augusto Detti e unica nipote del pittore asturiano Escosura.
Parmeggiani aveva conosciuto quest’ultimo a Londra molti anni prima, come mercante d’arte e pittore di scene storiche ricostruite in atelier con l’utilizzo di abiti, oggetti e arredamenti. Il sodalizio commerciale tra i due era proseguito a Parigi, dove insieme avevano gestito la galleria antiquaria “Louis Marcy Maison” e spacciato come autentici degli oggetti metallici in stile antico, i Marcy Fakes. Alla morte di Escosura e successivamente della sua vedova, tutto il patrimonio dello spagnolo e della bottega Marcy passò alla giovane Anna Detti, e quindi al suo scaltro marito.
Nel 1932, a causa di un tracollo economico, Anna e Luigi Parmeggiani vendettero sia l’edificio che le collezioni al Comune di Reggio Emilia, in cambio di un vitalizio. Parmeggiani curò personalmente la galleria fino al 1945, anno della sua morte, e lo stesso fece la moglie Anne fino alla sua scomparsa nel 1954.
L’itinerario di visita, che corrisponde all’allestimento originario voluto dal proprietario, è articolato su dodici sale in cui si ammirano marmi, terrecotte e armi. Seguono gli oggetti eseguiti in Francia intorno al 1840 e alcuni pezzi della produzione Marcy, oggetti metallici di ispirazione medievale e rinascimentale decorati con smalti e pietre semipreziose.
Il percorso prosegue con le sale dedicate ai gioielli, ai costumi e ai tessuti, alcuni dei quali utilizzati da Escosura per i suoi quadri d'ambientazione; insieme ai dipinti di Cesare Augusto Detti essi costituiscono la sezione “moderna” della raccolta figurativa.
Il nucleo dei quadri antichi, una cinquantina, è suddiviso per scuole (fiamminga, franco-inglese e spagnola) e mantiene le attribuzioni inverosimili di Parmeggiani; ma se i nomi di Velázquez, Van Eyck, Piero della Francesca e Veronese sono evidentemente falsi, il Salvatore benedicente e la Vergine in adorazione sono opere autentiche di El Greco e del Sassoferrato.