Museo Romagnolo del Teatro
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Domina lo scalone, a cui il restauro dell’edificio ha restituito gli originari cromatismi, una barocca statua dell’Abbondanza, opera del bolognese Giuseppe Maria Mazza, mentre l’affresco della volta, con raffigurazione dell’Aurora, è attribuito a Francesco Mancini. Al piano terra si conserva ancora l’antica cappella, decorata attorno al 1750 da Angelo Zaccarini.
Nel 1818 il conte Antonio Gaddi affidò la trasformazione dell’ala sud-est dell’edificio all’architetto forlivese Giuseppe Missirini e la decorazione degli ambienti di rappresentanza a Felice Giani, che l'anno successivo dipinse, in collaborazione con Gaetano Bertolani, un ciclo pittorico di grande raffinatezza (sale di Augusto, Teseo ed Ercole). Missirini realizzò anche una elegantissima cappella gentilizia, arricchita da raffinate decorazioni e stucco.
Bugani F. (a cura di), Museo romagnolo del teatro, Forli: Piani museali 2002 e 2003, Regione Emilia-Romagna, Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, Bologna, Centro regionale per il catalogo e la documentazione, 2003?.
Bortolotti L., Museo Romagnolo del Teatro, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 174, n. 18.
Guarino M. (a cura di), Chi è di scena. Baracche, burattini e marionette: in mostra dalle collezioni emiliano-romagnole, Bologna, 1999.
Paganelli R., Giuseppe Paganelli tenore, compositore, impresario (1882-1956), Forlì 1998.
Autunno forlivese 1955. Momenti di cultura e arte nella Forlì di inizio secolo, Predappio 1995.
Raffaelli M., Il teatro comunale di Forlì nella vita musicale italiana (1776-1944), Santa Sofia, 1982.
Luigi e Giuseppe Secondo Paganini, eccellenti liutai romagnoli, <La Piè>, 6, 1980, pp. 250-253.
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
Arti dello spettacolo (cinema, danza, musica, lirica, teatro di figura, teatro di prosa)
Una sala del museo è riservata al soprano forlivese Maria Farneti (1877-1955), allieva di Mascagni, artista di raffinata vocalità, tra le maggiori interpreti dell'opera verista. Un'altra sezione del museo presenta le testimonianze del Teatro Comunale di Forlì, edificato su progetto di Cosimo Morelli ed inaugurato nella primavera dell'anno 1776, e poi ampliato e decorato da Gaetano Capizucchi e Mauro Berti nella prima metà dell''800. Manifesti, locandine, fotografie raccontano la vita del teatro fino alla sua distruzione nel 1944 a causa del crollo della torre civica minata dalle truppe tedesche in ritirata.
Una vasta sala è dedicata ai Canterini Romagnoli, istituzione musicale fondata all'inizio del '900 da Cesare Martuzzi, musicista innovativo e raffinato autore dialettale. Altri spazi del museo fanno riferimento a Ines Fronticelli Baldelli, in arte Ines Lidelba, l'elegante diva dell'operetta nota per i suoi fastosi spettacoli, e al grande attore Ermete Novelli del quale sono esposti diverse memorie, copioni, bauli da viaggio, costumi di scena.
La collezione di burattini, costituita da Edgardo Forlai appassionato di teatro dei burattini e burattinaio dilettante, è stata acquistata dal Comune di Forlì ed è attualmente in attesa di una collocazione che la renda visibile al pubblico. I materiali sono comunque a disposizione degli studiosi su richiesta. La raccolta comprende materiali della tradizione bolognese, modenese e bergamasca ed è costituita da circa un centinaio tra burattini e marionette provenienti dalle mute di Aldo Rizzoli, Demetrio Presini, Bruno Jani, Cesare Maletti, Giorgio Minutoli, Roberto Arbizzani, con abiti realizzati da Marisa Mandrioli. Di particolare interesse i due teatrini giocattolo con relative marionette, i burattini di legno originari della Val Gardena e quelli di terracotta bolognese databili dalla fine dell’Ottocento agli anni Trenta del Novecento. Completano la raccolta un manifesto ormai rarissimo di Ciro Bertoni e una baracca di burattini completa di scenografie utilizzata dallo stesso Forlai.
One hall is dedicated to the Forlì-born soprano Maria Farneti (1877-1955), a pupil of Mascagni, an artist whose highly sophisticated vocal talent made her one of the leading lights of Verismo opera. Another section of the museum documents Forlì’s Teatro Comunale, designed by Cosimo Morelli and inaugurated in spring 1776, and subsequently enlarged and decorated by Gaetano Capizucchi and Mauro Berti in the first half of the 19th century. Posters, playbills, and photographs document the history of the theatre until its demolition in 1944, caused by the collapse of the civic towers mined by retreating German troops.
A large room is dedicated to the Canterini Romagnoli, a musical institution created in the early 20th century by Cesare Martuzzi, an innovative musician and sophisticated author in the local dialect. Other areas of the museum are dedicated to Ines Fronticelli Baldelli, whose stage name was Ines Lidelba, the elegant operetta diva known for her lavish shows, and to the great actor Ermete Novelli, with many mementos, scripts, stage costumes, and travel suitcases on display.
The puppet collection, put together by Edgardo Forlai, a fan of puppet theatre and amateur puppeteer, was purchased by the Municipality of Forlì and is currently awaiting suitable facilities for public display. The material is available to scholars upon request. The collection includes traditional material from Bologna, Modena, and Bergamo, and is made up of about 100 puppets and marionettes from the collections of Aldo Rizzoli, Demetrio Presini, Bruno Jani, Cesare Maletti, Giorgio Minutoli, and Roberto Arbizzani, with costumes by Marisa Mandrioli. Of particular interest are the two toy theatres with their marionettes, wooden puppets from Val Gardena, and terracotta puppets made in Bologna between the end of the 19th century and the 1930s. The collection is completed by a very rare poster by Ciro Bertoni and a full set of puppets, including puppet stages, used by Forlai himself.