Esterno della Galleria Oddi
Interno della Galleria Oddi
Merdardo Rosso, Ecce puer, 1906
Federico Zandomeneghi, Place d'Anvers, 1880
Piacenza

Galleria d'Arte Moderna "Ricci Oddi"

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Pubblicazioni e Cataloghi
S. Fugazza (a cura di), La Galleria Ricci Oddi, Milano: Skirà, 2003 euro 10 Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, n I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 76.

Rebora S. (a cura di), Pittura toscana alla Ricci Oddi: collezioni a confronto/Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2009.

Collina C. (a cura di), I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo - 2. ed. aggiornata, Bologna, Clueb, 2008.


Sgarbi V. (a cura di), Da Corot a Picasso da Fattori a De Pisis: la Phillips Collection e la Collezione Ricci Oddi di Piacenza, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2008.

Fugazza S. (a cura di), Arturo Tosi e Giuseppe Ricci Oddi (con lettere inedite), in Faraoni M., a cura di, Passione è cultura: scritti per Tino Gipponi, Milano, Electa, 2007.

Collina C. (a cura di), "I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo", Bologna, Compositori, 2004, pp. 35-36



Fugazza S. (a cura di), La Galleria Ricci Oddi, Milano, Skirà, 2003

Bonilauri F., Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 23, n. 13.

Arisi F., Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza, 1988.

Arisi F., Guida breve alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, Piacenza, 1984
Via San Siro 13
Piacenza (PC)
Tel: 0523 320 742
Arte
Arte moderna (XVI-XIX secolo)
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte figurativa
Arte astratta
Arte informale
Arte concettuale
Arte oggettuale
La Galleria Ricci Oddi è stata inaugurata nel 1931, negli spazi dell’ex Convento di San Siro, riadattati a museo dall’architetto Giulio Ulisse Arata. La gestazione della fruizione pubblica della collezione di Giuseppe Ricci Oddi fu assai lunga e problematica, proprio perché il Comune desiderava ottemperare i desideri del mecenate piacentino che aveva voluto destinare alla sua città una raccolta di rilievo artistico dalla pubblica utilità. La raccolta d’arte, a lui contemporanea, per Giuseppe Ricci Oddi (1868-1937) era iniziata nel 1897 con un gusto proiettato sia verso le espressioni piacentine, sia nei confronti delle molteplici ricerche italiane della seconda metà del XIX secolo, senza avvicinarsi mai troppo alle avanguardie più radicali e con un’attenzione indirizzata verso alcune moderate novità d’inizio Novecento, come le sfumature stilistiche del Simbolismo e le esperienze di matrice impressionista e fauve sviluppate dagli italiani più aggiornati.
In seguito al decesso del filantropo, la Galleria ha proseguito l’incremento dell’arte del XX secolo ed, in seguito ad un consistente restauro durato dal 1997 al 2001, le collezioni sono presentate al pubblico in un nuovo allestimento che prevede diversi spazi più corrispondenti alle nuove esigenze museali: una sala sotterranea ed un piano intero per la didattica.


Stefano Fugazza, direttore sino al 2009, ha concepito il nuovo allestimento museale organizzandolo per sale: il salone d’onore è adibito a mostre temporanee o per l’esposizione di nuove acquisizioni, le sale sono allestite armonicamente con opere d’artisti raggruppati per appartenenza ad aree geografiche limitrofe, assonanze stilistiche e congruenze cronologiche che testimoniano, in particolare, le ricerche figurative dell’Ottocento e del primo Novecento. Il XX secolo si apre con le opere degli emiliani, come Amedeo Bocchi, Giuseppe Graziosi, Garzia Fioresi, Alfredo Protti, Giovanni Boldini, cui è stata affiancata la ricerca italo-francese di Mario Cavaglieri; ed è seguito dai lavori dei piacentini Luigi Arrigoni, Alfredo Soressi, Luciano Richetti e Bruno Cassinari, nonché arricchito dalle sculture di Medardo Rosso, Domenico Trentecoste, Libero Andreotti, Ermenegildo Luppi, Attilio Selva, Pietro Canonica, Quirino Ruggeri, Alessandro Moretti e Arturo Dazzi.
La cultura figurativa veneta del Novecento è aperta da Pietro Fragiacomo, Guglielmo e Beppe Ciardi, Francesco Sartorelli, Ettore Tito, Ferruccio Scattola, Guido Cadorin e Lino Selvatico; la ricerca pittorica romana è testimoniata da Antonio Mancini, mentre il meridione vede interessanti prove di Vincenzo Irolli.
Un movimento di transizione tra passato e futuro, a cavallo del secolo, è stato il Simbolismo, nel quale si possono riconoscere manifeste spie del rinnovamento culturale poi deflagrato nella nascita delle avanguardie europee. Figurativamente esso è rappresentato da importanti opere di Giulio Aristide Sartorio, Plinio Nomellini, Camillo Innocenti e Felice Carena, nonché da interessanti dipinti d’estrazione emiliano-romagnola, quali Adolfo De Carolis, Mario De Maria, Cesare Laurenti.
La frequentazione alle Biennali del primo trentennio del secolo scorso portava il collezionista Ricci Oddi alla conoscenza e all’apprezzamento dell’arte internazionale, in particolare di quella che aveva impresso significativi cambiamenti a quella italiana: da lui venivano acquisiti lavori di Thorolf Holmboe, Alfred Napoléon Delaunois, Carl Larsson, Albin Egger-Lienz.
La vasta stagione del movimento artistico di Novecento italiano, con molte delle sue varianti, è rappresentata pittoricamente da Piero Marussig, Gianfilippo Usellini, Massimo Campigli, Ottavio Steffenini, Carlo Prada, Filippo De Pisis, Bruno Saetti, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Ubaldo Oppi, Mario Sironi, Felice Carena, Felice Casorati, Arturo Tosi, Aldo Carpi, Carlo Carrà, Alberto Salietti, Michele Cascella; vi sono inoltre opere scultoree di Adolfo Wildt, Francesco Messina, Umberto Boccioni e Siro Penagini.
Per quanto concerne le collezioni d’arte contemporanea dell’attualità, il secondo Novecento è prevalentemente documentato da pittura, scultura e grafica piacentina, con la presenza di lavori di Bruno Cassinari, Gustavo Foppiani, Ludovico Mosconi, Armodio (Vilmore Schenardi), Carlo Bertè, Bruno Grassi, Alfredo Casali, Franco Corradini, Giancarlo Braghieri, Mauro Fornari, Giacomo Malfanti, Bruno Sapiente, Bruno Missieri, Secondo Tizzoni, Giorgi Groppi, Paolo Perotti, Sergio Brizzolesi, Giuseppe Serafini e Alfredo Sorresi, Ettore Bonfatti Sabbioni; e da due nuclei di opere, la donazione Cogni di sculture di Lorenzo Pepe ed i dipinti di Giancarlo Manara, che arricchiscono la Galleria insieme al nucleo di opere di scultori piacentini, tra cui Paolo Perotti, Secondo Tizzoni, Nardo Pajella, Pier Enrico Astorri e Annibale Monti, incontrando nuovamente la sua naturale vocazione di collezione d’arte dell’Italia contemporanea. Non vanno dimenticati, quindi, gli esempi di pittura pavese di Contardo Barbieri e Alfredo Mantica, nonché degli emiliani Nando Negri, Pietro Ghizzardi, Giuseppe Motti e Carlo Mattioli.
L’attività della Galleria è mirata all’acquisizione di realtà artistiche contemporanee legate al territorio, nonché alla loro valorizzazione attraverso mostre, restauri, conferenze, letture, attività didattica, pubblicazioni ed iniziative promozionali. Tra gli ultimi eventi si ricordano le esposizioni Scultura piacentina del primo Novecento (2002), Pittura piacentina del Novecento (2002), la donazione del poeta piacentino Ferdinando Cogni Sculture di Lorenzo Pepe (2002), Sguardi sull’arte. Ventidue artisti piacentini dei nostri giorni (2002); La piccolissima Galleria. Donne artiste alla Ricci Oddi (2003); nel 2004 si sono svolte La rivolta e l’incanto. Poesia, pittura e scultura in Nello Vegezzi, Lo specchio di Venere. Sybille e la città e Luciano Ricchetti alla prima edizione del Premio Cremona (1939), la mostra La donna nella grafica di Boccioni, La rivolta e l’incanto. Poesia, Pittura e Scultura in Nello Vegezzi. L’anno seguente Stefano Fugazza ha organizzato la mostra fotografica Vedere l’invisibile e l’esposizione della raccolta Mancini composta da opere di piccolo formato e dal titolo Quindici per quindici. Nel 2006, è stata inaugurata Angeli, Diavoli, Regine. Gustavo Foppiani grafico, mentre nella sede del Palazzo del Podestà di Castell’ Arquato è stata realizzata la retrospettiva Omaggio a Umberto Mastroianni. Inoltre, si ricordano le monografiche su Francesco Dossena, Renato Natali, su Romano Tagliaferri, e presso il Salone d'onore della Galleria, quella su Aldo Brizzi Il Neorealismo e oltre. Il 2008 è stato l'anno di "Rainer Maria Rilke. Il poeta e i suoi angeli", mostra accompagnata da un programma di incontri correlati.
Il palinsesto dell’attività della Ricci Oddi prevede anche conferenze, incontri culturali, presentazioni di opere, e visite guidate fra cui si ricordano i cicli di Leggere l’arte e Scrivere l’arte, nonché gli incontri con gli artisti Maurizio Bottarelli e Armodio a corollario della mostra L’anima del Novecento.
Nel 2010 sono state organizzate le mostre "Alfredo Tansini pittore e la fotografia. Materiali per un artista da riscoprire" e "Amaro calice. Figure femminili tra Otto e Novecento nelle opere della Ricci Oddi". Del 2011 invece sono la personale "Stefano Bruzzi, la poetica della neve" e la giornata di studi dal titolo "Gli ottant'anni della Ricci Oddi. Una galleria d'arte moderna nell'Italia degli anni Trenta", in occasione dell'ottantesimo anniversario della fondazione della Galleria.

The Ricci Oddi Gallery was inaugurated in 1931, in the former San Siro convent, which the architect Giulio Ulisse Arata turned into a museum. The process leading to the public display of Giuseppe Ricci Oddi’s collection was rather long and complicated, because the municipal administration wanted to respect the wishes of this Piacenza-born patron of the arts who wanted to leave his city an important art collection for public fruition. Giuseppe Ricci Oddi (1868-1937) began his contemporary art collection in 1897, focusing both on artists from Piacenza and on the many artistic styles that emerged in Italy in the second half of the 19th century, while eschewing the most radical avant-garde; he also paid attention to some moderate new trends from the early 20th century, such as the stylistic nuances of Symbolism and the Impressionist and Fauve works of the most forward-looking Italian artists. After his death, the Gallery continued to augment its 20th century art collection, and following a lengthy restoration effort from 1997 and 2001, the collections are once again open to the public, in a new exhibition that includes several spaces which better reflect current museum trends: an underground hall and an entire floor devoted to educational purposes.

Stefano Fugazza, director until 2009, designed the new exhibition and organized it on a hall-by-hall basis: the main hall is dedicated to temporary exhibitions or for displaying new acquisitions, and the other halls are harmonically arranged with works from artists grouped together according to geographic origin, stylistic approach, and chronology, with a particular focus on figurative art of the 19th and early 20th centuries. The 20th century section opens with the works of artists from Emilia, such as Amedeo Bocchi, Giuseppe Graziosi, Garzia Fioresi, Alfredo Protti, and Giovanni Boldini, along with the Italo-French work of Mario Cavaglieri; followed by the works of artists from Piacenza such as Luigi Arrigoni, Alfredo Soressi, Luciano Richetti, and Bruno Cassinari, along with sculptures by Medardo Rosso, Domenico Trentecoste, Libero Andreotti, Ermenegildo Luppi, Attilio Selva, Pietro Canonica, Quirino Ruggeri, Alessandro Moretti and Arturo Dazzi. Twentieth century figurative artists from Veneto on display include Pietro Fragiacomo, Guglielmo and Beppe Ciardi, Francesco Sartorelli, Ettore Tito, Ferruccio Scattola, Guido Cadorin, and Lino Selvatico; the Roman school of painting is represented by Antonio Mancini, while the south of Italy is represented by interesting pieces by Vincenzo Irolli. Symbolism was a transition movement between past and future that emerged as the 19th century gave way to the 20th, which contained the first hints of the cultural renewal that led to the emergence of the European avant-garde. It is represented by important works by Giulio Aristide Sartorio, Plinio Nomellini, Camillo Innocenti and Felice Carena, as well as by interesting paintings from the Emilia-Romagna region by Adolfo De Carolis, Mario De Maria, and Cesare Laurenti. Ricci Oddi regularly visited the Venice Biennale and other such expositions during the first thirty years of the 20th century, and thus became a connoisseur of international art, especially that which had brought significant changes to Italian art: he purchased works by Thorolf Holmboe, Alfred Napoléon Delaunois, Carl Larsson, and Albin Egger-Lienz. The vast artistic panorama of 20th century Italian art, with many of its variants, is represented by paintings by Piero Marussig, Gianfilippo Usellini, Massimo Campigli, Ottavio Steffenini, Carlo Prada, Filippo De Pisis, Bruno Saetti, Anselmo Bucci, Leonardo Dudreville, Achille Funi, Gian Emilio Malerba, Ubaldo Oppi, Mario Sironi, Felice Carena, Felice Casorati, Arturo Tosi, Aldo Carpi, Carlo Carrà, Alberto Salietti, and Michele Cascella; and by sculptures by Adolfo Wildt, Francesco Messina, Umberto Boccioni and Siro Penagini. Turning to contemporary art from our time, the second half of the 20th century is mostly documented by paintings, sculptures, and graphic art by local artists, including Bruno Cassinari, Gustavo Foppiani, Ludovico Mosconi, Armodio (Vilmore Schenardi), Carlo Bertè, Bruno Grassi, Alfredo Casali, Franco Corradini, Giancarlo Braghieri, Mauro Fornari, Giacomo Malfanti, Bruno Sapiente, Bruno Missieri, Secondo Tizzoni, Giorgi Groppi, Paolo Perotti, Sergio Brizzolesi, Giuseppe Serafini, Alfredo Sorresi, and Ettore Bonfatti Sabbioni; and by two collections: Lorenzo Pepe’s sculptures, which were donated by Cogni, and Giancarlo Manara’s paintings, which enrich the Gallery and highlight its natural vocation as a showcase for contemporary Italian art. Last but not least are the paintings of the Pavia-based artists Contardo Barbieri and Alfredo Mantica, as well as those of Emilia’s Nando Negri, Pietro Ghizzardi, Giuseppe Motti, and Carlo Mattioli. Currently, the Gallery is actively trying to purchase local contemporary art, and to promote it through exhibitions, restoration efforts, conferences, lectures, publications and promotional activities. Some of the most recent such events include exhibitions on early 19th century local sculptures (2002), local 20th century paintings (2002), Lorenzo Pepe’s sculptures donated by the Piacenza-born poet Ferdinando Cogni (2002), Eye on art: Twenty-two contemporary artists from Piacenza (2002); The tiny gallery: female artists at the Ricci Oddi (2003); 2004 saw Revolt and enchantment: Nello Vegezzi’s poetry, paintings, and sculptures; The Mirror of Venus. Sybille and the city and Luciano Ricchetti at the first annual Cremona Award (1939), Women in Boccioni’s drawings, Revolt and enchantment: Nello Vegezzi’s poetry, paintings, and sculptures. The following year Stefano Fugazza put together the photographic exhibition Seeing the invisible and an exhibition of small-format pieces from the Mancini collection titled Fifteen by fifteen. In 2006, the exhibition Angels, Demons, Queens: Gustavo Foppiani’s graphic art was inaugurated, while Castell’Arquato’s Palazzo del Podestà hosted a retrospective in Umberto Mastroianni’s honour. Additionally, there have been monographic exhibitions on Francesco Dossena, Renato Natali, Romano Tagliaferri, and one on Aldo Brizzi titled Neorealism and beyond in the Gallery’s main hall. 2008 was the year of "Rainer Maria Rilke. Il poeta e i suoi angeli ", an exhibition which featured a series of side events.
The Gallery’s activities also include conferences, cultural meetings, presentations of works of art, and guided visits, including the cycles of visits known as Reading Art and Writing Art, and meet-and-greet sessions with the artists Maurizio Bottarelli and Armodio as a side event to the exhibition The soul of the 1900s. Exhibitions organized in 2010 included "Alfredo Tansini pittore e la fotografia. Materiali per un artista da riscoprire" and "Amaro calice. Figure femminili tra Otto e Novecento nelle opere della Ricci Oddi". Events in 2011 included the personal exhibition "Stefano Bruzzi, la poetica della neve" and the day of studies entitled "Gli ottant'anni della Ricci Oddi. Una galleria d'arte moderna nell'Italia degli anni Trenta" to mark the eightieth anniversary of the foundation of the Gallery.

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