Museo Civico
Servizi igienici
Book-shop
Punto informazioni
Biblioteca
Sala proiezione-conferenze
Reperti metallici
Arredi e mobilia
Erbari
Liuteria
Orologi e macchine orarie
Attrezzi da lavoro
Strumenti musicali
Dipinti
Burattini
Attrezzatura di scena
Scenografie
Costumi
Guarino M. (a cura di,) Chi è di scena, Baracche, burattini e marionette dalle collezioni emiliano-romagnole, supplemento a “IBC", 1999.
Grossi L. (a cura di), Museo civico di Medicina: catalogo-guida, Bologna, Pàtron, 1998.
Spazio aperto verso la generazione del 2000. Opere della seconda donazione medicinese del maestro Aldo Bergonzoni, Bologna, 1991.
Rimondini G., Samoggia L., Caparra E., Palazzo, opere architettoniche e artistiche della Comunità di Medicina, dal 16. al 19. secolo, Medicina, Comune, 1984.
Via Pillio, 1
Medicina (BO)
Arti applicate
Archeologia preistorica/paletnologia
Archeologia protostorica
Archeologia classica
Archeologia medievale
Arte sacra
Arte contemporanea storica (1900-1950)
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arti dello spettacolo (cinema, danza, musica, lirica, teatro di figura, teatro di prosa)
L'arte e l'architettura sono illustrate dalle due sezioni dedicate alla religiosità e all'urbanistica. Nel primo caso la collezione di ceramiche votive ed alcune pregevoli opere d'arte di carattere sacro attestano le forme di devozione religiosa radicate nella comunità.
Il laboratorio del maestro liutaio Ansaldo Poggi, con una coppia di violini d'autore (Giuseppe Fiorini 1913 / Ansaldo Poggi 1939), documenta la tradizione dell'artigianato artistico e della musica a Medicina. Questa sezione è stata recentemente arricchita grazie a un progetto di realtà virtuale volto alla valorizzazione della figura del liutaio, ricchissimo di oggetti, testimonianze e strumenti di lavoro utilizzati dallo stesso Poggi nel suo laboratorio, per meglio inquadrarlo nell'ambito della liuteria bolognese.
La scienza nella comunità è rappresentata dagli arredi e suppellettili dell'ottocentesca Farmacia dell'Ospedale, dagli erbari provenienti dal Convento dei Padri Carmelitani e dalla documentazione sul veterinario Adelmo Mirri, nonché dalla grande macchina dell'orologio costruita per la Torre Civica di Medicina da Vincenzo Burzi nel 1824. Sono inoltre esposti alcuni oggetti della cultura materiale tra cui un telaio del secolo scorso e gli utensili di Silvio Marabini (Medicina 1896-1984), costruttore di filarini.
Vi si conserva, infine, una raccolta di burattini donata al Museo Civico dalla Direzione Didattica a cui era stata venduta negli anni Cinquanta da un burattinaio attivo nella zona, ma non identificato (forse Agostino Galliano Serra): comprende 150 pezzi, fra cui 23 burattini, la maggior parte dei quali attribuibile ai burattinai Filippo ed Emilio Frabboni con costumi probabilmente realizzati dalla sorella Augusta, numerosi abiti di ricambio, 26 scenografie e numerosi pezzi di attrezzeria e accessori di scena.
Art and architecture are illustrated by the two sections dedicated to piety and town planning. In the first case the collection of votive ceramics and several fine works of sacred art attest to the forms of religious devotion rooted in the community.
The workshop of the master luthier Ansaldo Poggi and a pair of violins (made by Giuseppe Fiorini in 1913 and Ansaldo Poggi in 1939) document the tradition of artistic handicrafts and music in Medicina.
Science in the community is represented by the furnishings of the 19th-century Farmacia dell’Ospedale, or hospital pharmacy, herbals from the Carmelite Monastery, records of the veterinary surgeon Aldelmo Mirri, and the large clock mechanism built by Vincenzo Burzi for Medicina’s Torre Civica in 1824. Exhibits documenting the town’s material culture are also displayed, including a loom from the previous century and the tools that belonged to spinning-wheel manufacturer Silvio Marabini (Medicina, 1896–1984).
The museum also houses a collection of puppets donated by the local education authority to which it was sold during 1950s by an unnamed local puppeteer (possibly Agostino Galliano Serra). It consists of 150 pieces, including 23 puppets, most of which can be attributed to the puppet makers Filippo and Emilio Frabboni, with costumes probably made by their sister Augusta, numerous changes of clothes, 26 sets and many pieces of stage equipment and accessories.