Galleria d'arte contemporanea "Vero Stoppioni"
Punto informazioni
Biglietteria, portineria
Punto sosta
Installazioni
Pittura
Sculture
Trento D. (a cura di), Francesco Arcangeli a Santa Sofia (1967-1973), catalogo della mostra, Santa Sofia, 1998.
Piraccini O. (a cura di), Il "Campigna" e gli altri. Concorsi d'arte nel dopoguerra a Forlì e dintorni, catalogo della mostra, Forlì 1997, Bologna, 1997.
Barilli R. (a cura di), Moreni & Co. Cinquanta artisti della Collezione di Santa Sofia, catalogo della mostra, Santa Sofia 1990-91, Milano, 1990.
Galleria d'Arte Contemporanea Vero Stoppioni, in I musei di qualità della regione Emilia-Romagna 2010-20112, Bologna, Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2010, p. 51.Collina C. (a cura di), I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo - 2. ed. aggiornata, Bologna, Clueb, 2008.
Collina C. (a cura di), I luoghi d'arte contemporanea in Emilia-Romagna: arti del Novecento e dopo, Bologna, Compositori, 2004, pp. 184-186
Piraccini O., Galleria d’Arte Contemporanea “Vero Stoppioni”, in Musei in Emilia Romagna, Bologna, Compositori, 2000, p. 181, n. 33.
Barilli R., Spadoni C. (a cura di), Premio Campigna: 36° edizione: per un parco di sculture all'aperto, Forlì, Cassa di Risparmio di Forlì, 1992
Barilli R. (a cura di), Moreni & Co. Cinquanta artisti della Collezione di Santa Sofia, Milano, Electa, 1990
Premio Campigna. [varie edizioni], Comune di Forlì: Pro Loco di Santa Sofia, [varie annate]
Santa Sofia (FC)
Museo accreditato al Sistema Museale Nazionale
Arte contemporanea attuale (1950 ad oggi)
Arte figurativa
Arte astratta
Arte informale
Arte concettuale
Parco artistico
Renato Barilli e Claudio Spadoni segnano un nuovo corso del Premio Campigna dal 1992, anno in cui inizia la realizzazione del Parco di sculture all’aperto della valle del Bidente, dal centro di Santa Sofia a Capaccio: con opere d’arte ambientale quale metafora del rapporto tra l’uomo e la natura sono intervenuti sul territorio gli artisti Nicola Carrino, Luigi Mainolfi, Eliseo Mattiacci, Anne e Patrick Poirier, Francesco Somaini, Mauro Staccioli e Hidetoshi Nagasawa.
Le prime edizioni della manifestazione furono prettamente locali, mentre dal 1958 al 1966 la proposta diventava di carattere estemporaneo, con l’invito agli artisti ad eseguire i propri dipinti en plain air, all’interno della foresta abetina di Campigna, ispirandosi a temi paesistici ed ambientali; sono anni in cui la corrente figurativa neo realista prevale su qualsiasi altra e al premio veniva abbinata una mostra monografica che approfondiva un percorso monografico, di volta in volta, diverso. E’ proprio dal ’66 che l’evento inizia a crescere culturalmente e qualitativamente con l’arrivo di personalità di spicco del mondo dell’arte, invitate da Stoppioni, come Luigi Carluccio, Giuseppe Raimondi e Francesco Arcangeli; e sarà proprio quest’ultimo ad aprire Santa Sofia alle testimonianze visive delle ricerche artistiche più attuali del territorio, come l’informale ultimo naturalismo, l’astrattismo concreto e la pop art. Dal 1967 il concorso diventa più selettivo e l’organizzazione passa dalla libera partecipazione alla formula dell’invito ad artisti e critici affermati come Enrico Crispolti, Marco Valsecchi, Mario De Micheli, Andrea Emiliani, Mattia Moreni, Ennio Morlotti, Concetto Pozzati, Lucio Saffaro, Giannetto Fieschi, Umberto Mariani, Giovanni Korompay e Sergio Vacchi. La rassegna a tema rimane, comunque, la caratteristica del Premio Campigna, unitamente alla finalità di un rapporto diretto ed osmotico tra le foreste Casentinesi e l’ispirazione artistica degli artisti invitati, nonché l’occasione di dibattito e scambio sullo stato dell’arte della contemporaneità. Dal 1975 sono presenti in giuria e come curatori dell’annuale mostra, anche Claudio Spadoni, Adriano Baccilieri, Pier Giovanni Castagnoli che portano a Santa Sofia artisti come Franco Francese, Fabrizio Plessi e Roberto Ruggeri. Gli anni Ottanta, cifrati dalla cultura post moderna, vedono portare da Renato Barilli le ultime ricerche figurative dei Nuovi-Nuovi, che affiancano artisti di generazione precedente: il Premio Campigna viene organizzato da Barilli, Spadoni e Enzo Di Martino in un programma triennale di tre rassegne tematiche legate ai generi artisti più tradizionali, riletti nella più attuale chiave della contemporaneità, come l’auto/ritratto, il paesaggio e la natura morta dove espongono Mattia Moreni, Enzo Brunori, Piero Guccione, Giosetta Fioroni, Giulio Turcato, Bruno Benuzzi, Vittorio D’Augusta e Piero Manai. Nel 1985 si avvia un nuovo progetto triennale a soggetto, dal titolo Tempo e identità e curato da Spadoni, Baccilieri e Crispolti; nello stesso anno l’artista Mattia Moreni, dal 1970 profondamente legato al luogo tanto da diventarne residente ed assiduamente attivo nel Premio, dona a Santa Sofia la summa della sua ricerca artistica, La mistura, scultura polimaterica, metafora della totale regressione dell’essere umano e della sua decadenza; nonché nel corso degli anni successivi egli lascia al Comune, per la Galleria, un cospicuo numero di suoi lavori.
Dal 2002 la curatela del premio e la direzione artistica della Galleria sono di Adriano Baccilieri, che ha individuato due linee di programma triennale su cui sviluppare il premio, nel cui ambito ha organizzato la mostra dedicata ai giovani artisti Overture Under 30 , e omaggi retrospettivi a figure artistiche significative del Novecento, cui ha dedicato la mostra Guidi autre.
La 49° edizione del Premio Campigna è stata affidata a Claudia Casali che, coadiuvata dal un Comitato scientifico composto da Dede Auregli, Alves Missiroli, Piero Rondoni, Vanja Strukelj e Salvatore Vitolo, ha puntato sulla selezione di dieci giovani artisti del territorio nazionale più altri cinque selezionati dal circuito GAI - Giovani Artisti Italiani; e decidendo di riportare la tematica del premio alle sue origini con il cimento degli artisti sull'odierno rapporto tra arte, natura e territorio sollecitato ulteriormente dalla presenza dell'artista land art Henri Olivier.
La 50° edizione è stata curata da Rosalba Paiano, che ha iniziato le celebrazioni del Premio storico sin dall'autunno del 2007 con la Sezione Giovani, attivi in un corso superiore di arti visive che ha avuto Anne e Patrick Poirier come visiting professors e con la conferenza in ricordo di Vero Stoppioni a vent’anni dalla morte (1987 – 2007) alla quale sono intervenuti Claudio Spadoni e Piero Rondoni; mentre i giovani artisti partecipanti sono stati Silvia Chiarini, Marco di Giovanni, Ericailcane, Marina Fulgeri, Federico Guerri, Elisa Laraia, Armando Lulaj, Federico Maddalozzo, Margherita Moscardini e Diego Zuelli. Inoltre Rosalba Paiano ha tracciato il profilo critico dei Poirier, il cui lavoro s'incentra sulla fragilità degli uomini e delle culture e sulla distruttività sociale che minaccia la memoria, alla base della comprensione tra gli esseri e la società. L'edizione 2008 del Premio è proseguito con l'arricchimento del Parco delle sculture all'aperto, su progetto curato da Renato Barilli e intitolato Da Staccioli in poi: installazioni tra cielo e terra Primavera 2008. La rassegna è terminata con Retrospettiva. Mezzo secolo d'arte e di storia Estate 2008 e si è snodata tra la Galleria Vero Stoppioni e realtà museali di diverso genere come il Museo Mambrini di Galeata e il Centro Visita del Parco di Premilcuore ed è stata curata da Enrico Crispolti. La mostra ha avuto come protagonisti gli artisti che nel corso degli anni hanno partecipato al Premio, ma non ne sono stati insigniti.
Nel 2009 la Galleria ha dedicato a Mattia Moreni una mostra dal titolo "Il Luogo della Mente", primo appuntamento del programma espositivo della 51° edizione del Campigna
Il Premio è giunto nel 2010 alla 52^ edizione e nel medesimo anno si è tenuta la mostra "Luciano Greggi. Santa Sofia e le trasparenze del tempo", mentre nel 2011 in occasione del 53° Premio hanno avuto luogo la collettiva "La Biennale e il Campigna. Gli artisti del Campigna alla Biennale di Venezia", dedicata a diciannove artisti che fra gli anni '60 e '80 haNel 2017 è stata dedicata una mostra a Franco Fontana, “Ritorno al paesaggio” alla Galleria d'arte contemporanea " Vero Stoppioni" , definito da Achille Bonito Oliva il massimo esponente in ambito fotografico della Transavanguardia, che si è mosso in equilibrio sapiente tra il reale e la sua edizione del 2017 è stata dedicata a Vero Stoppioni, fondatore e promotore del Premio Campigna, a 30 anni dalla scomparsa (1987-2017), mentre nel 2019, la 60° edizione, è stata dedicata alle nuove generazioni di artisti. In particolare, Silvia Camporesi, Cuoghi Corsello, Luca Freschi, Federico Guerri, Chiara Lecca, Matteo Lucca, Chiara Pergola, Nicola Samorì, Erich Turroni sono nove artisti che, a partire dal 2003, hanno fatto parte di eventi collegati al Premio Campigna, selezionati da critici e curatori da tempo attivi sulla scena santasofiese. L’edizione è stata curata dal critico individuato per questa edizione Guido Molinari, (allievo di Renato Barilli) docente di psicologia dell’arte presso l’Accademia Belle Arti di Bologna.
Nel 2020 il Premio Campigna è stato assegnato a Arnaldo Pomodoro, scultore di fama internazionale nato a Morciano di Romagna, famoso nel mondo per le sue sfere in bronzo, che si è aggiudicato la 61° edizione dello storico premio. La sua opera, dal titolo “Cono tronco 1972” è stata installata nel Parco di Sculture all’aperto di Santa Sofia (area Brusatopa); e
al grande artista sarà dedicata anche una mostra, che raccoglierà una selezione delle sue opere grafiche, all’interno della Galleria Stoppioni.
The 52nd edition of the prize took place in 2010, and was paralleled by the exhibition " Luciano Greggi. Santa Sofia e le trasparenze del tempo", while the 53rd edition in 2011 featured the collective exhibition " Campigna Award artists at the Venice Biennale ", dedicated to 19 artists who took place in the Biennale from the 1960s to the 1980s, and the art festival at the Sculpture Park.