Palazzo Boncompagni
Bologna (BO)
Il simbolo scelto dal Papa per la propria casata deriva probabilmente dal fatto che, secondo la leggenda, il drago è un animale dotato di una vista formidabile: perciò, come l’animale vede i pericoli da lontano, così Gregorio XIII sarebbe stato colui che avrebbe custodito e vegliato sui destini della cristianità. L’icona del drago ricorre anche all’interno del palazzo sui pavimenti in mosaico, nelle grottesche della sala di rappresentanza, sui candelabri e al centro dei soffitti lignei a cassettoni di alcune stanze.
Il disegno del nucleo originario del palazzo sarebbe opera dell’architetto senese Baldassarre Tommaso Peruzzi (1481-1536), ma il suo completamento ed ornamento, sia interno che esterno, vanno riportati a Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-1573). Sono attribuiti all’architetto modenese sia la splendida scala elicoidale (sul modello della scala del Bramante in Vaticano) che il loggiato con le arcate sorrette da colonne con fusto decorato con motivi a fogliame.
All’interno di Palazzo Boncompagni si trova al pian terreno la Sala delle Udienze, un grande salone di rappresentanza utilizzato nelle occasioni in cui il Pontefice tornava nella sua città natale. L’ampia sala, dotata di un’acustica eccezionale, è ornata da un bellissimo camino in pietra serena, realizzato probabilmente su disegno di Pellegrino Tibaldi, che influenzò i suoi allievi, tra cui Lorenzo Sabatini, nella realizzazione degli affreschi della volta ed il sopra camino, nella seconda metà del Cinquecento. Le storie affrescate sui soffitti riproducono cinque scene della gioventù di Davide, ispirate al libro biblico del profeta Samuele.
La decorazione del salone è ricchissima, a grottesche dipinte su fondo bianco con animali fantastici, uccelli esotici, pappagalli e paesaggi immaginari. L’alternarsi di figure fantastiche ispirate alla fauna del territorio e a una natura lussureggiante, più di quella tipicamente emiliana, è probabile derivi dall’influenza culturale di Ulisse Aldrovandi, grande scienziato e botanico bolognese contemporaneo e cugino di papa Gregorio XIII.
Il piano nobile del palazzo ospita la Sala del ‘700, con dipinti che rievocano le vicende del papato Boncompagni: dalla narrazione degli studi per la riforma del calendario all’incontro con i principi giapponesi, dalla rappresentazione di diversi omaggi ricevuti dal Papa alle Allegorie, come quello della Matematica, a riprova della passione di papa Boncompagni per le scienze.
Alla fine dell’Ottocento il Palazzo è stato acquistato dalla famiglia Benelli, i cui discendenti, in questi ultimi anni, hanno investito su un intenso lavoro di restauro per riportare la prestigiosa dimora agli antichi splendori.
L’edificio accoglie periodicamente mostre d’arte contemporanea come “Michelangelo Pistoletto per i 450 anni di Papa Gregorio XIII” e “Aldo Mondino. Impertinenze a palazzo”.