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Bologna

Palazzo Boncompagni

Orari e Tariffe
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Servizi
Via del Monte 8
Bologna (BO)

Palazzo signorile
Papa Gregorio XIII (1502-1585)
L’edificio sorge nel centro storico di Bologna, a poche centinaia di metri da piazza Maggiore. È la casa natale di Papa Gregorio XIII, prima cardinale Ugo Boncompagni, che visse a Bologna fino alla salita al soglio pontificio nel 1572. Costruito per iniziativa del padre Cristoforo, il palazzo fu terminato nel 1548 e si contraddistingue per la sobria facciata di impianto ancora quattrocentesco e per il grande portale decorato. Sullo stesso, datata 1545, figura l’insegna papale del drago alato e senza coda.
Il simbolo scelto dal Papa per la propria casata deriva probabilmente dal fatto che, secondo la leggenda, il drago è un animale dotato di una vista formidabile: perciò, come l’animale vede i pericoli da lontano, così Gregorio XIII sarebbe stato colui che avrebbe custodito e vegliato sui destini della cristianità. L’icona del drago ricorre anche all’interno del palazzo sui pavimenti in mosaico, nelle grottesche della sala di rappresentanza, sui candelabri e al centro dei soffitti lignei a cassettoni di alcune stanze.
Il disegno del nucleo originario del palazzo sarebbe opera dell’architetto senese Baldassarre Tommaso Peruzzi (1481-1536), ma il suo completamento ed ornamento, sia interno che esterno, vanno riportati a Jacopo Barozzi detto il Vignola (1507-1573). Sono attribuiti all’architetto modenese sia la splendida scala elicoidale (sul modello della scala del Bramante in Vaticano) che il loggiato con le arcate sorrette da colonne con fusto decorato con motivi a fogliame.
All’interno di Palazzo Boncompagni si trova al pian terreno la Sala delle Udienze, un grande salone di rappresentanza utilizzato nelle occasioni in cui il Pontefice tornava nella sua città natale. L’ampia sala, dotata di un’acustica eccezionale, è ornata da un bellissimo camino in pietra serena, realizzato probabilmente su disegno di Pellegrino Tibaldi, che influenzò i suoi allievi, tra cui Lorenzo Sabatini, nella realizzazione degli affreschi della volta ed il sopra camino, nella seconda metà del Cinquecento. Le storie affrescate sui soffitti riproducono cinque scene della gioventù di Davide, ispirate al libro biblico del profeta Samuele.
La decorazione del salone è ricchissima, a grottesche dipinte su fondo bianco con animali fantastici, uccelli esotici, pappagalli e paesaggi immaginari. L’alternarsi di figure fantastiche ispirate alla fauna del territorio e a una natura lussureggiante, più di quella tipicamente emiliana, è probabile derivi dall’influenza culturale di Ulisse Aldrovandi, grande scienziato e botanico bolognese contemporaneo e cugino di papa Gregorio XIII.
Il piano nobile del palazzo ospita la Sala del ‘700, con dipinti che rievocano le vicende del papato Boncompagni: dalla narrazione degli studi per la riforma del calendario all’incontro con i principi giapponesi, dalla rappresentazione di diversi omaggi ricevuti dal Papa alle Allegorie, come quello della Matematica, a riprova della passione di papa Boncompagni per le scienze.
Alla fine dell’Ottocento il Palazzo è stato acquistato dalla famiglia Benelli, i cui discendenti, in questi ultimi anni, hanno investito su un intenso lavoro di restauro per riportare la prestigiosa dimora agli antichi splendori.
L’edificio accoglie periodicamente mostre d’arte contemporanea come “Michelangelo Pistoletto per i 450 anni di Papa Gregorio XIII” e “Aldo Mondino. Impertinenze a palazzo”.


Paesaggi culturali

Anche la città di Vignola ospita un palazzo Boncompagni quasi contemporaneo del palazzo di Bologna, anch’esso progettato da Jacopo Barozzi e impreziosito da una maestosa scala a chiocciola. L’edificio fu fatto costruire tra il 1560 e il 1567 da Ercole Contrari il Vecchio, ma dieci anni dopo divenne proprietà della famiglia Boncompagni, succeduta alla dinastia dei Contrari nel marchesato vignolese, e in particolare di Giacomo, figlio naturale di papa Gregorio XIII. Giacomo Boncompagni fu anche il committente della sontuosa Villa Cicogna che sorge a San Lazzaro di Savena, nei pressi di Bologna, e la cui progettazione si deve sempre a Jacopo Barozzi. Sulla facciata del palazzo Comunale di Bologna si trova una statua in bronzo di papa Gregorio XIII. La scultura venne collocata su palazzo d’Accursio nel 1580, ed è opera del bolognese Alessandro Menganti, definito da Agostino Carracci il “Michelangelo incognito”. Con l’entrata delle truppe napoleoniche a Bologna nel 1796, nel timore che la scultura venisse distrutta, i bolognesi ne camuffarono i tratti in maniera che la statua sembrasse quella del patrono di Bologna, il vescovo san Petronio. La sua tomba monumentale, adornata successivamente nel 1723 con le sculture di Camillo Rusconi, è visitabile a Bologna nella basilica di San Pietro.

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