Centro Studi Bassaniani
Ferrara (FE)
Il Centro conserva il salotto purpureo e la sala da pranzo della casa romana di Trastevere in cui Bassani ha vissuto con la Prebys gli ultimi 23 anni della sua vita. Ivi si scopre che l’intellettuale usava un bastone da passeggio con il pomo d’argento, amava le incisioni di Giovanni Battista Piranesi e si circondava di decine di suoi ritratti fatti da amici, tra cui un olio su tela di Carlo Levi e uno di Margaret McCann.
Quotidianamente, lo scrittore amava mangiare a un tavolo elegantemente apparecchiato con argenti, porcellane e cristalli (qui ricollocati nel loro mobilio originale), e attorno ad esso sedevano spesso amici del calibro di Attilio Bertolucci, Pier Paolo Pasolini e Natalia Ginzburg.
Di fronte al tavolo da pranzo è stata ricollocata la grande mappa di Roma di Giambattista Nolli, in dodici fogli, che Bassani teneva in camera, di fronte al letto, e dalla quale ogni mattina si lasciava ispirare per una nuova esplorazione della Capitale, così come sono numerose le incisioni di antichità romane che costellano le pareti delle sale.
La donazione della signora Prebys comprende inoltre un ingente patrimonio documentario e librario, tra cui spiccano i quaderni autografi de Gli occhiali d’oro e de L’Airone (dedicato a Beppe Minerbi, l’amico che dà il nome al palazzo del centro Studi), e il dattiloscritto de Il gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, annotato e commentato da Bassani che ne curò la pubblicazione per Feltrinelli.
Sono circa 8 mila i documenti di Bassani conservati nel Centro Studi e innumerevoli i testi sulla sua scrittura, raccolti dal 1935 e tradotti in 18 lingue, oltre a 1.200 fotografie e a 5 mila volumi riguardanti la letteratura, la storia e l'arte del Novecento italiano. Se gli originali restano custoditi sottochiave, ciascun documento è consultabile in cinque copie, mentre la bibliografia delle opere è disponibile sul web anche per i ricercatori più lontani.