Artisti, artigiani, architetti, produttori
Biggi Gastone
pittore
"Gastone Biggi è un caso nella storia dell’arte italiana; ha cominciato, nell’immediato dopoguerra, come realista frequentando gli artisti della Scuola del Portonaccio, da Muccini a Vespignani, quindi formando il Gruppo 56. Momento di passaggio della sua ricerca sono Le cancellate proposte a Roma nel 1957 e seguite, nel 1958, da Le sabbie che portano Biggi ormai nella direzione dell’Informale. La sua ricerca agli inizi degli anni ’60 appare di grande interesse e il dialogo con Piero Dorazio, Gastone Perilli, Toti Scialoja, Giulio Turcato è stato allora intenso ma, ben presto Biggi prende un’altra strada e, nel 1962, fonda, con Frascà, Carrino, Santoro, Uncini e Pace, il Gruppo 1 che espone prima a Firenze e poi a Genova e, nel 1963, a Roma. Il Gruppo, che vede l’attenzione critica di Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, e di numerosi altri storici dell’arte da Nello Ponente a Corrado Maltese, si pone in alternativa alla ricerca dell’Informale e ricerca invece una pittura legata alla teoria della percezione, la teoria della Gestalt, suggerendo una diversa funzione dell’artista nella società. Per Argan, che suggerisce molti spunti alla poetica del gruppo, l’arte si lega alla programmazione, arte è dunque un modello per interpretare razionalmente il mondo, esattamente come accadeva alla Bauhaus di Gropius, e il sogno di questi pittori diventa quello di mutare la realtà della produzione artistica uscendo dalla matrice sostanzialmente irrazionale, gestuale, segnica dell’Informale. Mentre l’Informale tramonta prima della metà degli anni ’60 i giovani artisti del gruppo, e di altri gruppi che si collegano a questo romano in molte città d’Italia come Milano o Padova e anche fuori di Italia, si trovano a dover fronteggiare la nuova moda della Pop Art che si impone in tutta Europa attraverso la Biennale di Venezia del 1964 e una ben orchestrata serie di mostre in musei e gallerie private, in tutta Europa. Così gli artisti del Gruppo 1, e Biggi in particolare che resta fedele a quei modelli, finiscono per trovarsi emarginati, esclusi, anche perché proprio l’imporsi delle nuove mode finisce per escludere dal giro del mercato, e dunque delle mostre e dal collezionismo, coloro che rifiutano di adeguarsi. Così la pittura di Gastone Biggi, che prosegue negli anni con singolare coerenza la propria ricerca. " (https://www.skira.net/books/gastone-biggi-1/)
Bibliografia dedicata all'artista:
- (a cura di) Arturo Carlo Quintavalle, Gastone Biggi, Skira edizioni, 2004;
- (a cura di) Arturo Carlo Quintavalle, Gloria Bianchino, Gastone Biggi. Catalogo ragionato dei dipinti, Skira edizioni, 2019;
Bibliografia delle opere di Biggi:
- Gastone Biggi, Bisny. Da Bisanzio a New York (1979-1992). Catalogo, Bora edizione, 1992;
- Gastone Biggi, Io, gli anni Sessanta e il Gruppo 1, Bora editore, 1994;
- Gastone Biggi, Anelio, Silvia editore, 2008;
- Gastone Biggi «Biggi 1948-2008», Maretti editore, 2008;
- Gastone Biggi, Anni '50. «La svolta». Ediz. illustrata, Maretti editore, 2011;
- Gastone Biggi, Il realismo astratto. Fenomenologia e cause, Maretti editore, 2012;
- (a cura di) R. Rossini, Morte e trasfigurazione della pittura contemporanea
di Gastone Biggi, Studi Uniti, 2015;
- Gastone Biggi – Catalogo ragionato dei dipinti, a cura di A.C. Quintavalle e Gloria Bianchino, Ed. Skira Milano 2018;