Artisti, artigiani, architetti, produttori

Faenza (RA) , 1886/09/28 - Roma (RM) , 1973/10/01
scultore/ pittore

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Iniziò lo studio del disegno e della scultura sotto la guida di Antonio Berti presso la scuola di arti e mestieri "Tommaso Minardi" a Faenza accanto a Domenico Baccarini, Francesco Nonni e Riccardo Gatti. Nel 1905, dopo aver conseguito il diploma, si iscrisse all'Accademia di belle arti di Firenze, frequentando i corsi di scultura di A. Rivalta. Qui conobbe anche G. Fattori, di cui eseguì nel 1907 un busto (Livorno, Pinacoteca).
Nel 1912 partecipò per la prima volta alla Biennale di Venezia e l'anno seguente vinse il pensionato artistico nazionale di scultura presso l'Accademia di belle arti di Roma; entrato ormai in pieno clima simbolista, partecipò nel 1914 e 1915 a due edizioni della Secessione romana (Quesada, 1987, p. 294). Dopo la guerra, con la riconferma del pensionato (1918), la sua attività riprese intensa, orientandosi presto verso la scultura monumentale: nel 1921 eseguì il monumento a Nazario Sauro a Ravenna e il gruppo L'insurrezione per il monumento a Vittorio Emanuele II a Roma.
A questa produzione, di taglio monumentale ed accademico, si affiancano sculture e ritratti di carattere più intimo, destinati all'intensa attività espositiva nell'ambito delle Biennali di Venezia e Roma, delle mostre romane degli Amatori e cultori e delle rassegne di arte italiana all'estero (Buenos Aires, 1923, Barcellona, 1929). Non va dimenticata, soprattutto nell'ambito della produzione giovanile, la realizzazione di ricercati oggetti di artigianato, forse le sue cose più notevoli, ad esempio le numerose coppe in bronzo e in ceramica eseguite attorno agli anni Venti-Trenta.
L'attività pittorica, considerata soprattutto come esperienza privata, ebbe inizio attorno al 1915 nel clima artistico romano. Nel giugno 1923 espose alla galleria d'arte Bragaglia a Roma e nel 1926 alla prima mostra d'arte del Novecento italiano, a Milano. Nel 1927 gli venne assegnata la cattedra di scultura all'Accademia di belle arti di Bologna, che terrà per i trent'anni successivi, ricoprendo, dal 1952 al 1957, l'incarico di direttore.
La prima personale venne presentata presso l'Associazione artistica di Roma nel 1930, inaugurando un lungo periodo di successi, dalla nomina a membro dell'Accademia Clementina di Bologna (1934) al premio ottenuto alla III Quadriennale romana (1939).
A questo periodo risale la produzione più nota: del 1932 sono due gruppi per il sepolcro ai caduti fascisti alla certosa di Bologna e la grande statua di Ercole allo stadio dei Marmi di Roma.
Nel 1940 venne nominato accademico di San Luca.
Data la sua sperimentata professionalità venne nominato nel 1947 Componente del Consiglio superiore delle antichità e belle arti (rimanendo in carica fino al 1951). Dal 1954 al '67 fu direttore dell'Accademia Clementina di Bologna.

Ercole Drei, 1886-1973: trenta disegni inediti, scultura e pittura, (a cura di) Giovanna Caterina De Feo, Daina Maja Titonel, Roma, Okprint, 2008.

Ercole Drei, Faenza 1886-Roma 1973, dalla Secessione al Classicismo del Novecento: Roma, 16 maggio-24 giugno 2005, (catalogo a cura di) Francesca Antonacci e Giovanna Caterina de Feo, Roma, Francesca Antonacci, 2005.

Ercole Drei scultore, 1886-1973, (a cura di) Franco Bertoni, Imola, University press Bologna, 1986.

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