



porcellana
sec. XIX (1800 - 1899)
La manifattura di Chelsea (marca ancora rossa), fondata nel 1743, viene acquisita nel 1769 dalla fabbrica di Derby e nel periodo definito "Chelsea-Derby" la produzione delle due è difficilmente distinguibile. Questa situazione cesserà nel 1784, in quanto lo stabilimento di Chelsea viene demolito.
Esistono alcune altre sculture pressoché analoghe a questa nostra: al Museo Stibbert di Firenze (inv. 1914, nn. 187-188) con assegnazione a Derby, ed altra in porcellana bianca al V&A di Londra (inv. Jeremy Street Collection n. 2880 - 1901) con un generico riferimento a produzione inglese del XIX secolo. Sempre nel museo londinese una figura con alcuni particolari diversi viene attribuita alla manifattura di Chelsea e datata attorno al terzo quarto del secolo XVIII (V&A, inv. circ. 385 - 1910); anche la fabbrica di Derby produce una figura di putto leggermente diversa da queste (BRADSHAW 1981, p. 192, tav. 102). Pure la manifattura di Bow verso il 1770 produce una scultura molto simile, ma la monta su una base con ampie volute a rocaille (V&A invv. c173 e 173a - 1935). Da notare che la costruzione della scultura, in particolare per la parte sottostante la base, è tipica del periodo Chelsea - Derby (BRADSHAW 1981, p. 71, tav. 10). Anche i documenti relativi alle varie manifattura ci testimoniano la presenza di soggetti di questa tipologia, come, per l'appunto, negli elenchi di quella di Derby, dove tra le plastiche in produzione tra il 1770 ed il 1795 si cita tra gli Allegorical subjects al numero "L. 15 Putto, bedecked in garlands, standing stiffly, holding a flower basket before him in both hands" (Putto ornato di ghirlande, in piedi eretto, con davanti un cesto di fiori che tiene con entrambe le mani); ancora "H121. Single standing putti ...... holding a basket of flowers in both hands" (Putti singoli in piedi .... con un cesto di fiori tenuto con entrambe le mani), come si riscontra tra le sculture prodotte a Bow tra il 1758 ed il 1765 (BRADSHAW 1981, p. 299 e p. 304). Da sottolineare, infine, che anche la stessa manifattura di Chelsea, tra il 1753 ed il 1759 (in parte nel periodo della red anchor) ha in produzione un gruppo di due putti che rappresentano la primavera, uno dei quali è in piedi ed ha tra le mani un cesto colmo di fiori; tale plastica continua ad essere presente, senza una precisazione sui dettagli, anche fino al 1769 (BRADSHAW 1981, p. 292 e p. 294).
Dunque, pur trattandosi con certezza di un modello eseguito dalla manifattura di Derby, non convincono di questo pezzo la poca definizione del modellato ed i colori e, pertanto, penso di attribuirlo ad una manifattura inglese del diciannovesimo secolo e ad avvicinarlo all'esemplare non attribuito con certezza presente al Victoria & Albert Museum a Londra (inv, Jeremy Street Collection, n. 2880 -1901).
Bibliografia di confronto:
A. D'AGLIANO/ L. MELEGATI, "Museo Stibbert. Le porcellane europee della collezione De Tschudy", Firenze 2002, p. 186, cat. 231;
P. BRADSHAW, "18th Century English Porcelain Figures 1745-1795", Woodbridge 1981, p. 71, tav. 19; p. 192, tav. 102, p. 292, 294. 299 e 304.