Viale Martiri della Libertà, 34 (sez. Storica); Viale Jacopo Barozzi (sez. Contemporanea)
Modena (MO)
tela/ pittura a olio
sec. XIX (1869 - 1869)
L'opera fu acquisita per sorteggio dall'Esposizione della Società d'Incoraggiamento per gli Artisti della Provincia di Modena del 1866.
E' saggio eloquente su una cultura nutrita di "accademia" quanto protesa verso un aggiornamento "verista". L'idea compositiva dominante - la chiatta di sghembo - appare derivazione dal dipinto di Domenico Morelli "I profughi di Aquileia", del 1861 (Napoli, Museo di Capodimonte), a sua volta desunta da "La mal'aria", tela del francese Ernest Hebert (1859), rimeditazione quest'ultima dello schema strutturale della celebre "Zattera della 'Medusa" di Géricault. La scena ritratta appare colma di valori storico-documentari, in quanto è puntuale testimonianza visiva della vita nelle "antiche valli del Finale", le aree paludose della bassa pianura modenese, bonificate negli ultimi decenni dell'Ottocento. La scelta del soggetto mostra il coinvolgimento dell'autore nella "questione sociale", tematica che in quegli anni s'andava imponendo anche nelle arti figurative.