vetro sommerso,
oro in foglia
sec. XX (1934 - 1935)
La storia delle vetrerie veneziane è, come si è già detto, una storia tormentata da continue divisioni e trasmigrazioni di artisti e maestri dall'una all'altra, ma tutto ciò alla fine assume una valenza positiva in quanto viene a crearsi un reticolo di esperienze comuni, una somma di conoscenze che conferisce al vetro di Murano una fisionomia del tutto particolare e immediatamente distinguibile nel panorama europeo ed anche internazionale. Così succede anche per la "Venini & C." che trae le sue origini dalla dalla "V.S.M. Venini & C.", la quale, a sua volta, era sorta nel 1925 dalle ceneri della "Cappellin Venini & C.", con la guida di Venini e la direzione artistica dello scultore novecentista Napoleone Martinuzzi; ma nel 1932 Martinuzzi e Francesco Zecchin escono per fondare una loro manifattura, e si costituisce appunto la "Venini & C :" che si avvale della collaborazione di Carlo Scarpa che, entrato nel 1931, rimarrà fino al 1947, continuando la ricerca già iniziata alla "M.V.M.". Gli anni fra il 1931 e il 1936 sono i più fecondi per Scarpa: appaiono i vasi in filigrana, in vetro sommerso e in vetro opalino, ma anche il vetro pesante e non trasparente, o leggerissimo ma a due strati, poi il vetro "tessuto" e la personalissima reinterpretazione del vetro murrino che va a formare la trama, spessa ed opaca, abitualmente nera o rosso corallo, di grandi ciotole. Il 1940 è l'anno della grande affermazione alla XXII Biennale di Venezia e alla VII Triennale di Milano. Nel secondo dopoguerra la "Venini & C." continua sulla linea di utilizzare l'esperienza e le conoscenze specifiche di artisti e designers di grande livello come Giò Ponti, Tyra Lundgrem, Tapio Wirkkala, Tobia Scarpa e in particolare Fulvio Bianconi che contribuisce in maniera rilevante alla nuova impostazione stilistica della vetreria. E non va dimenticata neppure l'opera di supervisione di Paolo Venini, che è stato sempre accanto ai suoi collaboratori nella realizzazione delle opere, fino alla sua morte nel 1959. A questo punto la direzione passa al genero Ludovico Diaz de Santillana fino al 1986, quando lascia la conduzione dell'azienda cedendo le sue quote azionarie al gruppo Ferruzzi; nel 1998 infine la vetreria entrerà a far parte del gruppo finanziario Royal Scandinavian.