strumenti e accessori
Cultura indigena della Nuova Guinea - Bacino del Sepik (Fiume Yuat) - Melanesia
ossa umane
bambù
fibra vegetale
ossa animali
conchiglia
argilla
piume
semi
cm 127 (a) 30 (la)
n. A.P. 242
Strumento musicale a fiato, flauto, ad imboccatura traversa, composto da una canna. Presso l'estremità superiore della canna di bambù è stato praticato un largo foro circolare che funge da imboccatura, mentre uno di minori dimensioni è stato realizzato nella parte opposta. Alle due estremità sono stati fissati per mezzo di fili vegetali, due dischi a raggiera che presentano lungo tutto il perimetro esterno piume dell'uccello casuario. Lo strumento è ornato da una grande maschera composta di più elementi. Un'intelaiatura di legno e fibre vegetali fa da supporto al cranio umano sul quale per mezzo di argilla è stata modellata la maschera con un lungo naso a proboscide. Vari gli elementi decorativi presenti, molti realizzati con conchiglie (conoidi, marginellidi, cipreidi, olividi), altri con semi vegetali o denti di animali. Alcune decorazioni sono ulteriormente arricchite, ad esempio mediante inserzione entro la spirale delle conchiglie di minute vertebre animali. Piume di casuario ornano per intero i bordi della maschera.

la maschera rappresentava lo spirito di un antenato prestigioso, la cui voce veniva materializzata dal suono grave del lungo flauto
Generalmente questi strumenti, per la mancanza di fori che consentono il variare dei toni, fungevano più da casse di risonanza che da flauti veri e propri. Erano comunque in grado di produrre una serie di armoniche naturali. Per creare delle melodie quindi, i flauti venivano suonati a coppie, ciascun suonatore con un flauto di un tono più alto dell'altro. In questo modo si componevano semplici melodie basate sull'alternanza esecutiva delle armoniche naturali. Il flauto non poteva essere visto dalle donne e dai non iniziati, per questo motivo veniva suonato esclusivamente nelle case cerimoniali o dietro a paraventi che ne impedissero la vista. Quando non venivano suonati erano conservati all'interno della casa cerimoniale e l'imboccatura era protetta da un tappo ligneo di forma antropomorfa che rappresentava un antenato o uno spirito.
I flauti, esclusivamente suonati dagli uomini, erano motivo di orgoglio e di prestigio dei clan. Erano diffusi nell'area circoscritta fra il fiume Yuat e il Medio Sepik, zona abitata dagli Iatmul e dai Sawos.