tavola/ pittura a olio
sec. XIX (1820 - 1824)
In un recente articolo G. Ericani ha dipanato le intricate vicende delle tre versioni conosciute, tutte autografe, del presente soggetto. Si apprende così che la teletta della Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia è una tarda copia, probabilmente databile intorno al 1832, della "Venere educatrice di Amore" dipinta per la famiglia Ciani (ora a Verona in Collezione privata), presumibilmente nel 1820. Tale data è confermata dalla lettera che l'incisore Mauro Gandolfi inviò il 28 maggio 1821 a Palagi (Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, Mss. Palagi, cart. 9 n. 55) e in cui si parla del disegno per la replica incisoria della tavola Ciani. Per il presente dipinto, di misure quasi identiche a quello Ciani, tranne che per il formato quadrangolare e non circolare, si può formulare la credibile ipotesi che si tratti di una seconda versione, con leggere varianti cui l'artista si era dedicato sempre intorno al 1820; e promessa all'amico bolognese Petronio Montanari, che la reclamò per lungo tempo (Bologna, Biblioteca dell'Archiginnasio, Mss. Palagi, cart. 12, nn.18, 19, 20). Probabilmente il dipinto non arrivò mai a Montanari e lasciato incompiuto nello studio di Milano pervenne al Comune di Bologna insieme al resto dell'Eredità Palagi. (cfr. C. Poppi, in "Pelagio Palagi", 1996, pp.170-171)