[bilum]
Cultura Nuova Guinea
fibra vegetale intreccio
conchiglia
denti di facocero
cm 25 (a) 48 (la)
sec. XIX
n. A.P. 5622
Borsa, chiamata #bilum#, costituita da fibre vegetali intrecciate a rete. La sacca è dotata di una tracolla ed è decorata mediante colorazione delle fibre. Righe orizzontali e parallele si alternano a motivi geometrici. I colori usati sono il verde, il rosso terra di siena, l'ocra, il verde, il nero, l'ecrù. Lungo il perimetro esterno e attorno all'intelaiatura vegetale è stata fissata una doppia fila di piccole conchiglie. Ad entrambi i lati dell'intelaiatura vegetale sono stati inoltre fissati denti di facocero.

usata per il trasporto di oggetti o alimenti, può essere anche usata come culla o mezzo di trasporto dei neonati. E' anche un elemento di distinzione, infatti, i colori, i disegni,e la tecnica permettono di identificarne la zona di produzione
Le #bilum# delle donne sono di più grandi dimensioni. Le donne la trasportano facendo passare la tracolla sulla fronte, possono indossarne più di una alla volta, ad esempio una per i prodotti alimentari, una per gli oggetti personali, una per trasportare il proprio bambino. Le borse più piccole sono usate dagli uomini, che le indossano a tracolla.
Questo oggetto apparentemente poco significativo è in realtà uno dei manufatti più rilevanti della produzione artistica delle donne neo-guineane. Inizialmente diffusa soprattutto nelle regioni collinari e montagnose dell'interno, successivamente si diffuse in tutta la Nuova Guinea. La sacca è anche un elemento di distinzione, infatti, i colori, i disegni,e la tecnica permettono di identificarne la zona di produzione. In alcune di esse vengono conservate le vestigia degli antenati. L'importanza che questo oggetto riveste, fa di esso un mezzo di scambio e di ricchezza. Esso viene scambiato o dato in dono per rafforzare legami sociali o di parentela fra famiglie durante i matrimoni o in caso di lutti. Infine può assumere ruoli simbolici nei miti e nei rituali. L'oggetto è di proprietà della Provincia Minoritica dell'Emilia, in deposito presso il Museo degli Sguardi.